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SlowSud, la “cucina terrona” a Milano

Cucina terrona, già. “Terrone”, come ci insegna Wikipedia è un aggettivo – usato spesso in termini dispregiativi e/o scherzoso – con cui noi autoctoni del Nord Italia” epitetiamo chi viene dal Sud Italia.

Già autoctoni. Ma lo sapete che sono sempre più rari a Milano i milanesi doc, quelli che possono vantare origini completamente milanesi.

La maggior parte degli abitanti della city è un fusion di regioni, Puglia e Calabria sono in cima alla lista. E ovviamente la sottoscritta è inclusa nella lista dei fusion.

Già, nata nella City – per capirci le ultime cifre del codice fiscale sono F205 – ma le origini sono del Sud.

Mamma di Canosa di Puglia (Bari), sì la città nota per avere dato i natali a Lino Banfi, papà di Margherita di Savoia (Foggia) nota per le saline e per avere dato i natali a RAF colui che cantava “Battito animale batte come non ce n’è…”.

Pugliese DOC anzi DOCG.

Quindi fin da quando ero in fasce ho sguazzato tra polpette al sugo e bombette, tra fiori di zucca fritti e carne di cavallo.

Quindi secondo voi, una che ha sangue del Sud nelle vene, poteva non andare a provare la “Cucina terrona” di Slow Sud?

Antipasti di SlowSud

Ovviamente conoscevo già SlowSud, vincitore nel 2021 di una puntata del programma di Alessandro Borghese  “4 ristoranti”, ma non lo avevo mai provato. E di questo chiedo venia.

Ma dopo essere stata nel nuovo locale di via Tortona 20 a Milano, capisco perché ritardavo sempre questo incontro.

SlowSud: “Lasciate fuori ogni dieta voi che entrate”

Sull’insegna dovrebbe esserci scritto “lasciate fuori ogni dieta voi che entrate”. Sì ve lo giuro questo luogo, lussurioso e peccaminoso, è l’inferno per chi è a dieta.

La loro cucina è la vera cucina terrona, un’ode ai trigliceridi e al gusto. Per noi finti autoctoni del Nord è fare un salto nella cucina delle nostre nonne dove il motto era “mangia che ti vedo deperito”.

Da dove comincio. Perché preciso, ho assaggiato più di un piatto.

Da buona pugliese adoro la carne di cavallo perché come dice mia mamma “da ferro” e questa tartare vi giuro altro che ferro, questa vi apre lo stomaco.

Antipasto: “Cavallo accrudo” – Battuto di carne equina con olio al basilico, servito con melanzane a filetti e chips di topinambur.

Se poi tra una forchettata e l’altra date un morso ai Fiori di zucca in pastella, ripieni di ricotta fresca con scorza di agrumi e Parmigiano Reggiano 36 mesi ecco proverete un mix incredibile.

Passiamo ai primi.

I Primi di SlowSud

Ho preso gli Anelletti alla palermitana – Anelletti gratinati con ragù di carne, piselli, besciamella e formaggio grattugiato – ma ho assaggiato, o meglio ho rubato dal piatto dell’Ing,  anche i Paccheri monti Iblei – Paccheri con pesto di pistacchi e mandorle siciliane, serviti con stracciatella in uscita.

Entrambi veramente buoni ma sarò sincera, i paccheri meritano una menzione speciale. Partiamo dalla cottura che era perfetta, e sapete che non è facile, ma poi si sentivano perfettamente anzi distintamente i sapori. Cremosi. E niente posso solo dire: Buoni Buoni.

Bombette

Secondo?

E voi non prenderle due bombette? Bombette di Martina Franca Involtini con capocollo di maiale e caciocavallo, serviti con patate della nonna e pomodorini 

Perfette, mi ricordavano quelle che mangiavo da piccola.

E per chiudere il Cannolo scomposto, Ciotolina con ricotta di pecora siciliana, servita con gocce di cioccolato, granella di pistacchi e cialde di cannolo spezzate che sgrassa credo.

Cos’altro vi posso dire? Se volete provare la cucina terrona

dovete fare una capatina da SlowSud.

Potete scegliere tra le loro tre location:

  1. De Angeli, in via Sacco 3
    • Duomo, in via delle Asole 4
      • Porta Genova, in via Tortona 20

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