Parliamo di Dating App.
A 20 anni, quasi tutte, sogniamo di incontrare il principe azzurro che in sella al cavallo bianco ci porta nel suo castello a vivere il “ vissero tutti felici e contenti”.
E qualche fortunata magari è riuscita a trovarlo, ovviamente adeguato ai tempi moderni : senza cavallo bianco ma magari con un bolide da 286CV.
E queste “mosche bianche” ci portano a credere che le favole esistono.
Care le mie girls, i principi azzurri sono utopie e le favole sono quelle scritte dagli sceneggiatori della Walt Disney. Quello che esiste è “l’amore per sempre”, questo dovete cercare. Ma dove?
Potrò sembrare una vecchia zitella acida a dire ciò, ma il più delle volte il principe perde l’azzurro e come per magia si trasforma in un rospo e ci si ritrova single alla soglia dei 40 anni.
Per superare la “perdita”- anche se quasi sempre si è trattata di un”espulsione”- del principe/rospo facciamo ricorso all’unica medicina in grado di aiutarci a superare il momento: non l’alcool! Il tempo!
Così passato qualche mese, accantoniamo il periodo del “ non voglio più innamorarmi, sto bene da sola, non voglio uomini” e ci rimettiamo in gioco perché è vero, non crediamo al principe azzurro o alle favole, ma crediamo nell’amore.
Risaliamo in sella
Ci mettiamo quindi alla ricerca dell’altra metà della mela e del nostro “amore destinico” ( cos’è ? cliccate sul link ).
Iniziamo a girovagare per i locali della City, tra apertivi e cene, ci iscriviamo anche in palestra ma nulla. Non riusciamo ad allargare il cerchio di conoscenze.
Ci scontriamo con il mondo fatto di app, social network e chat della Generazione Z – quelli nati dopo il 2000 – o della Generazione Y , i Millenials.
Già, noi della Generazione X – nati tra il 1965 e 1980 – eravamo abituati a cercare l’amore o comunque a conoscere “gente nuova” , fisicamente, durante una serata in un locale o tramite amici di amici.
Sì dai noi siamo abituati al rimorchio classico : entri un locale, il tipo ti si avvicina, inizi a parlarci, ti offre da bere etc etc etc. oppure mentre ti alleni in palestra attacchi bottone con il tuo vicino di tapis roulant.
Ecco. Tutto questo è cosa da preistoria.
L’amore oggi lo si trova in maniera diversa.
Ora tutto gira intorno alle dating app!
Cosa sono ?
Sono app di incontri, le moderne “ Agenzia Matrimoniale” di Marta Flavi ( Generazione Z e Y, probabilmente non sapete neanche di cosa stia parlando ).
Queste app te le consigliano tutti.
Perchè “tutti” hanno la sorella dell’amica della cugina della vicina di casa che ha conosciuto suo marito sull’app e dopo un anno si è sposata e ora è felice e contenta con due figli”.
Quindi che fai? Vuoi non iscriverti anche tu? Ti ripeti, ” cos’ho da perdere”?
Tutto girls, si ha da perdere tutto! Soprattutto tempo e pazienza!
Quale dating app scegliere?
Le dating app sono tante più di dieci almeno : Tinder, Meetic, Lovoo e persino il buon Zuckemberg ha attivato Facebook dating che, in base alle informazioni del nostro profilo e delle attività che “facciamo” sul social, ci consiglia le persone più compatibili con noi, spesso amici di amici.
Quindi ti dici “Perché usarne solo una ? Usiamole tutte” e quando dico tutte, dico tutte perché pensiamo : maggiori sono i cataloghi tra cui scegliere e più alte sono le possibilità di trovare il nostro Lui.
Prima perdita di tempo.
Perché ? Perché in poco tempo ci rendiamo conto che le app sono come un piccolo paese di provincia. Si incrociamo sempre le stesse persone perché come noi, anche i maschietti si iscrivono a più app.
Comunque ci iscriviamo e ci facciamo prendere dal nuovo hobby : “swippare il catalogo” alla ricerca dell’uomo dei sogni.
Però prima di fare questo dobbiamo compilare il nostro profilo.
La Bio
Ci armiamo di costanza e fantasia per creare la nostra bio più o meno veritiera.
Inventiamo una descrizione accattivante e scegliamo le foto migliori, quelle che non ci fanno sembrare la nuova scoperta di Rocco Siffredi ma neanche Maria Goretti.
Secondo passaggio : dobbiamo selezionare le caratteristiche del nostro uomo ideale. Età, colore dei capelli, hobby, titolo di studio e, per le più venali, anche la fascia di reddito.
Una volta completati questi passaggi siamo pronte per swippare le varie foto.
Al 99% matchiamo subito – ricordiamoci la scelta è ampia – e iniziamo a chattare prima all’interno dell’app e poi su Whatsapp con quello che al momento ha la parvenza del nostro Lui ideale.
Rettifico con “quelli”, perché ovviamente si chatta con più individui applicando la teoria del “lasciamoci aperte varie porte”.
A questo punto la tua autostima sfiora le stelle
Ti dici “cavolo ma perché non l’ho fatto prima! ? C’è un mondo di uomini a cui piaccio!”
No, sulle dating app c’è solo un mondo di casi umani, perché i “normali/onesti” – come li definisco io – sono rari.
E per normali intendo in primis quelli che hanno il coraggio di dichiarare il loro vero stato sentimentale : single, sposato o fidanzato.
Già, non penserete mica di trovare solo single in questa app! I single sono mosche bianche.
Quindi dopo averne testata qualcuna per voi care le mie girls voglio fornirvi qualche consiglio per evitarvi perdite di tempo.
Iniziamo.
- Attenzione alla foto. Questa è la base di partenza.
Se indossa occhiali da sole o usa una foto del mare o un meme andate subito oltre.
Al 90% anzi al 99% è fidanzato, sposato o in finta crisi sentimentale e a domanda “ come mai gli occhiali o la foto del tramonto?” la risposta che avrete sarà : “sai non voglio farmi riconoscere ”
….sì e da chi ? Dalle amiche di tua moglie o dalla vicina.
Swippate oltre anche se la foto della bio è quella dei suoi addominali o di una parte ignuda del suo corpo : non è in cerca di una futura moglie o della madre dei suoi figli, ma solo di ONS ( One night stand ) è vuole farvi vedere quanto è figo.
- Leggere tra le righe dei messaggi.
Da evitare quelli che fanno troppi complimenti sulla tua bellezza, sul tuo lavoro e che ridono ad ogni tua battuta pure quelle che neanche a te fanno ridere.
Vogliono solo lusingarti per arrivare sempre alla solita : ONS.
3. Da Evitare coloro che scrivono : “Ci prendiamo un caffè?“
” Ci prendiamo un caffè?” ma anche no!
Il caffè è qualcosa di poco impegnativo per un uomo, un modo per studiarvi e capire se farvi farvi accedere ad un secondo appuntamento più impegnativo : aperitivo o cena.
Vi racconto un aneddoto di vita vera. Ho conosciuto un tizio su una di queste app che riusciva a programmarsi anche 3 caffè al giorno durante il suo giorno libero.
Girls lo sappiamo, se uno è interessato a noi come minimo si “sbatte un pò” e propone un aperitivo, una cena.
4. Telegram
Se vi chiede di chattare su Telegram e non Whatsapp andate oltre, sarà fidanzato o sposato.
E’ risaputo che Telegram è l’app “degli amanti” perchè consente una privacy maggiore rispetto alla sua concorrente.
Quindi per evitare e arginare la frequentazione di casi bugiardi è necessario essere fredde e andare diritte al punto.
Sono 3 le domande da fare.
- ciao piacere, come stai ? – così per essere un minimo gentili
- cosa fai di bello nella vita? – come sopra
- sei single, sposato/fidanzato o in finta crisi sentimentale? ONS ? – andiamo dritte al punto
Lo so può sembrare freddo, in perfetto stile terzo grado, ma credetemi vi permetterà di evitare delusioni e perdite di tempo.
Ah! Dimenticavo! Consiglio pratico.
Se optate l’iscrizione in più app, per registrare in rubrica il possibile “marito” di fianco al suo nome mettete le iniziali della dating app: “ Matteo Me” “ Marco Ti” etc etc etc. così evitate confusioni.
Conclusioni sulle Dating App
Secondo gli esperti dopo qualche tempo trascorso su queste app veniamo assalite dalla dating fatigue.
Una tristezza, un malessere causato da delusioni, sentimenti non ricambiati, primi appuntamenti che non arrivano al secondo.
Da queste app girls, se non le prendiamo come un gioco, spesso si esce un pochino deluse dal mondo maschile e con l’autoconvincimento che rimarremo sole a vita.
Invece no girls! Eliminate questi pensieri!
Dovete prendere coscienza che l’amore arriva quando non ce lo aspettiamo, quando non lo cerchiamo più.
Come ha detto Coehlo :
” Quando la porta della felicità si chiude, un’altra si apre, ma tante volte guardiamo così a lungo a quella chiusa, che non vediamo quella che è stata aperta per noi”
Coehlo
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